LA "BELLA"

 

Il personaggio che mi rappresenta

Ciao io sono Angela ho 10 anni ,vi chiederete perché mi sto descrivendo;  perché questo testo parla di una immagine presente nel giornalino della classe: “ L'Eco dei Ragazzi.”
L’idea di fare questo giornalino ci è venuta grazie al programma scolastico della classe quinta, il libro ci dava il giornale(testo informativo) allora alla nostra fantastica e fantasiosa maestra Laura è venuto in mente di realizzare un giornalino on line.
Dopo poco  tempo, più o meno un mese, Federico ha presentato il libro ed ha avuto la brillante idea di fare un giornalino con tanto di… ANTIOROSCOPO!
Da li abbiamo iniziato a pensarci e dopo qualche giorno ... voilà! Ecco che  il giornalino è pronto, è già on line e tutti siamo emozionati all’idea.
Bene, dopo una breve introduzione posso parlarvi del perché ho scelto questo simbolo… però il simbolo ve lo dirò alla fine.
Per iniziare direi di descrivere la parte interiore poi proseguirò con la parte esteriore infine il momento più importante: il SIMBOLO!
Sono una ragazza molto dolce, sensibile e molto divertente.
Mi piacciono i programmi d’amore o meglio dove ci sono due amori ma una donna.
Il mio programma televisivo è: VIOLETTA.

Vi lancio un’ indizio: è rosso.
Purtroppo  quasi due anni fa mio padre è morto da li sono diventata più sensibile.
Un altro indizio: ha le ali.
Bene possiamo passare alla parte esteriore.
Sono una ragazza robusta, ho i capelli castano chiaro e gli occhi castani. ho un segno particolare.
Se venite vicino o meglio di fronte e mi guardate negli occhi potete notare delle piccole macchie che presumo siano nei e credo che influenzino un po’ la mia vista infatti sono astigmatica e porto gli occhiali da più di due anni.
Ultimo indizio e poi il simbolo: è brillante.
La persona che mi ha fatto amare questo simbolo si chiama Greta Perotti ed è la mia migliore amica ci siamo conosciute in prima elementare e da li siamo diventate subito amiche .
È arrivato il momento il mio simbolo è…
Un cuore con le ali
Spero che questo testo sia di vostro gradimento…buona settimana.     
Angela Bove 

Un' avventura da brivido

-Lei è mia mamma ed io sono Shirley una ragazza di undici anni che è stata invitata dal nonno per un gita in Toscana .

"Eccomi mamma , arrivo !!! -  intanto suona il campanello ed io vado ad aprire la porta

- oh no ci sei anche tu  !?- era mio cugino Simon . Io odio lui , lui odia me . Abbiamo la stessa età .
Il viaggio è stato stressante e dopo un' ora avevamo litigato già quindici volte .
Finalmente arriviamo . dopo esserci sistemati nell’albergo facciamo un giro in città dove è allestita una fiera , la fiera medioevale. In un angolo, alla fine della fiera, c’ era un uomo vestito da cantastorie che guardandomi negli occhi decide di regalarmi un libro.
 
È sera ed io scelgo una delle storie del libro : Il fantasma della montagna .
La leggenda narrava di una giovane esploratrice che aveva fatto una gita nella cava di marmo e da lì non ne era più uscita .
Si narrava anche che la cava era vicino ad una collina non tanto distante dall’albergo dove ci eravamo accampati per la notte .
Simon esperto  di fantasmi decide di andare in fondo alla faccenda  e quindi convince me ed il nonno a farsi portare sul posto. La mattina dopo raggiungiamo la collina ma non c’era proprio niente ...
Simon era deluso ma non si arrende lo stesso e continua a girare fino al tramonto ... anche continuando a girare, della cava non c’era nemmeno l’ombra ...
Simon si siede su di un sasso e guarda il sole che tramonta dietro la ... montagna
Poi salta in piedi e grida:
“Ma certo, la montagna, come ho fatto a non provarci prima! Nonno, nonno portami nella valle ti devo far vedere una cosa”.
“Simon dai, lascia perdere queste cose è abbastanza ovvio che qui non c’è nessuna cav."
“Nonno dai fidati di me"
“Ehhh ...  va bene  dai “
Ci incamminiamo e raggiungiamo la valle. Con  sorpresa, la cava d’accesso alla montagna e' lì davanti a noi.. Decidiamo di entrare .
Una parete crolla e le nostre strade si dividono io con quell’antipatico e il nonno da solo.Ci incamminiamo  verso il centro . non ci aspettiamo però di aver compagnia ...
C’è nebbia dappertutto e sentiamo una voce in lontananza che si fa sentire sempre di più . Si avvicina ...
“Chi è ? “ chiede con voce tremolante Simon
“Clarissa ...”dice la voce
Io chiamo Simon vicino a me e gli sussurro nell’orecchio :
“Anche nel libro la giovane esploratrice si chiamava Clarissa “
 
Il nonno aveva trovato una fiaccola accesa e ne aveva approfittato per vedere dove si trovava :
un vicolo cieco.Allora torna indietro ed un’altra parete si sposta ;e' al centro anche lui

Con la lampada si guarda intorno, ci riconosce e ci corre incontro , ma viene bloccato da Clarissa

“Se tu riuscirai a trovare di nuovo l’uscita della cava riavrai indietro i tuoi nipoti “
“Accetto “ disse il nonno
Solo adesso ci accorgiamo che Clarissa è un fantasma...
 
Inizia la sfida e il nonno continua a cambiare strada ma arrivato ad un certo punto si ferma e si riposa .
Intravvede una luce che filtra dalla terra della cava , inizia a scavare : e' fuori dalla cava .
Va subito a chiedere aiuto , tutti però gli danno del pazzo, tutti tranne il cantastorie che rientra con il nonno nella cava .           
Ritrova Clarissa ;
“Hai saputo ritrovar la via d’uscita però hai rivelato della mia esistenza , quindi riavrai solo uno dei tuoi nipoti"
“Cosa???”

Io mi sacrifico per Simon e resto con Clarissa che mi dice :

“Benvenuta sorellina “
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Testo di Naomi M.

 

Descrivo il mio laboratorio di scienze

La scorsa settimana, nell’aula multimediale, ho potuto organizzare una lezione un po’ “SPECIALE”,  in cui mi sono sentito un vero e proprio scienziato.Dopo aver collegato due microscopi molto potenti (a ingrandimento 640 X) ho mostrato ai miei compagni le cellule di una cipolla.

Le cellule vegetali hanno una forma molto regolare e sono, per questo, facilmente riconoscibili. Ho quindi ingrandito, insieme al mio compagno Federico, una fibra di cotone, che è stata interessante da osservare perché metteva in evidenza i vasi, in cui scorreva la linfa.

Infine ho mostrato alcuni “PROTOZOI”, Parameci e Vorticelle, che avevo riposto in un vetrino e che avevo trovato mettendo in un recipiente dell’acqua stagnante.

È stato un pomeriggio diverso dagli altri, perché abbiamo potuto osservare direttamente cose che a occhio nudo non si possono vedere, e abbiamo potuto scoprire tanti “SEGRETI”, che la scienza può svelare.

È bello indagare con strumenti utili, come il microscopio, la vita che ci circonda e imparare a riconoscere ciò da cui dobbiamo proteggerci e ciò che, invece, può servirci per sfruttare la natura.

Elia Biasini

ME L'AVEVA DETTO 

Oggi è una giornata piovosa e mi son già stufata , non voglio gongolarmi sulla sedia a dondolo. Non sono un essere umano , ma son solo una semplice  gatta di nome  Gemma. La mia padrona non mi fa uscire, dice che poi mi bagno. ”Io voglio uscire!” Le miagolo ( ovviamente non mi capì, noi gatti parliamo miagolese). Ecco, esce per andare in cantina, ecco la mia occasione. Esco. Scendo le scale, ma la mia padrona torna su e non mi vede. Nella porta c' è un  buco, fatto apposta per farmi uscire ed entrare. Uscita sul marciapiede sento una lieve pioggerellina bagnarmi il pelo grigio. Attraverso la strada, non voglio perdermi la riunione dei gatti del settore H1Z3 . Noi gatti siamo super organizzati. Tutto il mondo è suddiviso in settori , invece che continenti. Hanno uno scopo ben preciso : se un gatto passa senza permesso il confine di un settore viene ”picchiato “ ; delle volte ci si fa male, ma di solito ci si ritira prima. Sono arrivata nel parco , vado sopra l' albero delle riunioni. Il capo , una gatta di 3 anni , scontrosa e selvatica inizia il suo discorso: ”Questa settimana ha avuto un resoconto negativo: abbiamo perso la casa del macellaio...” Nel cielo lampeggia un fulmine.

“La riunione è sospesa!” Il tempo è peggiorato, è pericoloso star sugli alberi. Ci sparpagliamo ovunque; ma io rimango dove sono . Scendo. Ho troppa paura, corro come una pazza e … finisco in un cespuglio di rose . Esco sempre correndo ma vado a sbattere contro Bianchetto, un gattone bianco. ”Ma  quando corri non hai gli occhi?”

“SI … si non si preoccupi”

“Allora vai , solo perché sono un bravo micio d' appartamento”

continuo la mia corsa sfrenata, ma la pioggia diventa insopportabile. Mi fermo sotto un cespuglio. La mia padrona me l' aveva detto, perché non la ascolto mai!!!! Il freddo è pungente, molto. Mi accoccolo sotto quel cespuglio e mi addormento.

Quando mi sveglio, la mattina, un manto di neve fresca ricopre il parco e la città.

Nel parco, c'era una macchiolina, no, erano due e … stavano azzuffandosi. Corro da loro e sono il capo(Minù) e... io! Cerco di miagolare, ma dalla mia gola non esce suono. L'altra me e Minù svaniscono. Ad un certo punto tutto diventa buio e, come un lampeggiante vedo me, Minù e un cane lottare. E' solo un sogno! Ma, aspetta, qualcuno mi scuote. E' Minù, che mi dice di andare a casa dalla mia padrona. Il sole splende alto nel cielo, questa mattina. Camminando a testa alta vedo un cane,  e'  un chihuahua, io li odio  ma mi piace provocarli. Mi  arrampico sul cancello  e ondeggio la coda, lo guardo dall'alto in basso con aria superiore. Con un balzo vado su un ramo di un albero  e li' mi corico. Quel brutto cane mignon mi abbaia con tono irritato. Salto giu' dal tronco e corro via. Il cane abbaia, frustrato. Guarda, c'è un piccione. A me piacciono, li caccio.

 Mi nascondo dietro l'erba alta di una rotonda. Gli balzo sopra, lo graffio e infine lo mangio. Tornando verso casa voglio passare sul tetto di una casa, perché non ci passo da molto tempo e, un bravo gatto tiene sempre sotto controllo il suo settore. Mi arrampico sopra un albero, fino  ai rami più elevati e salto sul tetto. Passeggio tranquilla vicino alla grondaia; guardando giù c' è un piccolo giardinetto interno , con vasi pieni di piante verdeggianti . Continuo a passeggiare vicino al bordo, troppo vicino … metto male una zampa e precipito giù . Attero sulle zampe, come fanno sempre i gatti. La porta  che serve per entrare in casa è chiusa; ma sento che qualcosa non va. Addormentato, in un angolo del giardino c' è un cane. Non è un chihuahua ma un bell’ esemplare  di pastore maremmano, se non lo sapete sono i cani più noiosi del mondo (per noi gatti , ovviamente), abbaiano dal mattino alla sera. Apre un occhio e, abbaia. Io scappo sopra un albero, dove lui non può arrivare. Può sembrare strano, ma noi gatti non capiamo i cani come gli altri animali ma probabilmente mi sta dicendo di scendere. La sua padrona esce e mi vede. Mi prende. Mi trasporta, in braccio, e mi lascia sulla strada. Adesso posso tornare a casa senza problemi.

                

Presa da un fatto realmente accaduto.

                                                                                FRANCESCA GRIMALDI

25/03/2013

 

 

 

 

 

Ciao a tutti, questa e' la nostra prima pubblicazione!
Riserveremo questo spazio alla 
"PAGINA PIU' BELLA  "
che verra' scritta e scelta fra i testi di tutti noi;
sara' lo spazio degli aspiranti scrittori e romanzieri in erba
che cercano spazio
ma sono pronti a farsi strada,
a fiorire su questo spazio.
E' primavera
e noi
speriamo tanto
che qualcosa fiorisca!
 
 

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